domenica 19 febbraio 2012

and when our cubs grow we'll show you what war is good for



Ho letto l'ennesimo racconto e per l'ennesima volta sono rimasto senza parole.
Ma lo sconcerto in me si ritira in fretta, questa volta non sono d'accordo, non è così che stanno le cose.

Parlo dell'articolo pubblicato dall'iRS qualche giorno fa: una ragazza come tante, laureata "in continente" come tante,
che ha dedicato una vita alla sua professione come tante, che è stata all'estero come tante, ora torna in Sardegna, ora vede quello che io e chi mi sta attorno vede ogni giorno. Ma lei scrive un articolo.
Benissimo.

Io, non importa chi sono io, perché l'Io che parla è quello che è comune a tutti voi. 

Io ho 3 lauree come chi ha la licenza media. 

Io sono Sardo.
Non per sangue, non per nascita, non per residenza.
Io sono Sardo per cultura, storia, lingua, identità e sentimento di appartenenza. 
Ed ora ti dico perché non sono d'accordo.

Non sono d'accordo nello specificare che il resort è di "milanesi ed altri italiani", perché è discriminatorio, gli investimenti nel turismo in Sardegna servono e se un russo decide di investire ben venga. Attenzione io odio i villaggi vacanza, sono dei non-luoghi, ma non li odio di certo meno della signorina che era disposta ad andare a lavorarci.

Non sono d'accordo con te e con chi ti considera coraggiosa, ti do tre esempi di coraggio di donne sarde: ho un amica partita quasi 10 anni fa per lavoro e gira il mondo da sola, ieri Irlanda, oggi Australia, domani chissà? , un altra che alla tua età ha due figli ed è sola nel tirarli su, la terza la conoscono tutti... è una cooperante rapita.

Non sono d'accordo quando dici che chi ti offriva lavoro ha perso il contatto con la realtà, perché questa è la realtà. Nel call center di Sky sulla SS131 è pieno di laureati: quei ragazzi hanno accettato un contratto a progetto per fare un lavoro che non gli da l'opportunità di sviluppare le loro competenze, ma se l'hanno fatto vuol dire che non avevano altra scelta.

Non sono d'accordo con te, che un altra scelta ce l'hai, che un colloquio a 26 anni ti "scomoda", che usi un curriculum vitae come un pass, che critichi un sistema non meritocratico autoreferenziandoti, 
non sono d'accordo con te che non accetti un co.co.co, per giunta attinente al tuo percorso professionale, 
per non chiuderti in un resort di lusso e sai perché? 

perché c'è chi lavora sotto il sole su impalcature senza contributi previdenziali e senza assicurazione,
perché c'è chi ha 2 lauree ma alla fine ha fatto un corso oss perché non trovava lavoro,
perché c'è chi odia le armi ma si è arruolato per non restare disoccupato,
perché c'è chi da 10 anni lavora alla Saras in cooperativa e a differenza di un co.co.co non ha contributi versati,
perché c'è chi viene assunto per 3 mesi ogni 2 anni per fregargli la 404,
perché c'è chi con una laurea si alza alle 5 per mungere le pecore che il padre gli ha lasciato insieme ai debiti,
perché c'è chi manda avanti un ufficio pubblico con un contratto da tirocinante,
perché c'è chi davvero è rimasto chiuso dentro un resort di lusso per 3 mesi a fare il servo per pagarsi gli studi!

C'è chi sceglie di lamentarsi raccontando problemi non nuovi e chi, invece, in silenzio cerca delle soluzioni.
Ma ogni tanto tocca anche a noi dire la nostra.

"and when our cubs grow we'll show you what war is good for" cantava Zack De LaRocha, stanno crescendo ma nulla cambia.

1 commento:

  1. Dove sta il coraggio? Nel rifiutare un lavoro che non ci piace? Io questo lo chiamerei lusso. Se dovessimo raccontare le nostre storie ci riscopriremmo tutti piccoli eroi con i nostri sacrifici e le nostre scelte difficili. Forse è proprio questo il coraggio ossia prendere scelte difficili ponderandole con la situazione comoda da un lato e scomoda dall'altro. Vivere e trovarsi nemici o tra i nemici o in pericolo di vita o rischiare la vita per lavorare come in molte zone della sardegna e del mondo.

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