martedì 21 giugno 2011

dell'economia sarda ed altre quisquilie

Il sardo non è un imprenditore più o meno come l'economia non è una scienza esatta, o meglio è una scienza sociale e quindi soggetta all'uomo.
Ma gli economisti soffrono di un complesso di inferiorità che costringe al rifiuto della realtà: puoi sbagliare.
Giuristi, economisti, sociologi, antropologi, psicologi e studiosi di talune discipline geografiche nascono dallo stesso crogiolo, le scienze sociali, devono quindi ricordarsi che l'errore è dietro l'angolo, come l'uomo moderno spesso si dimentica di essere mortale.
Ricordati che devi morire.
Non è dunque intellighenzia l'aspetto tecnico e applicativo di modelli e norme generalmente condivisi o fisicamente e oggettivamente dati, mentre intellettuale è colui che mette in discussione modelli, approcci e criteri? 
Gli economisti possono scegliere due strade, fare i "tecnici" o gli intellettuali, ma è più facile il primo perché il secondo è incerto, richiede sforzo e non tutti sopportano le pressioni dovute al mettere sempre e comunque tutto in discussione.
Oggi sappiamo che un polo petrolchimico non crea indotti, il turismo si. Ci vuole l'imprenditore per farlo? ma anche no.

Quanto va di moda la frase "essere imprenditori di se stessi"? 
Mi venderei se la ricerca sociale o la partecipazione fossero a buon mercato, ma così non è.

Risorsa turismo, dove se non in una regione dove la cultura dell'accoglienza è alla base della società civile?
Deve venire un "economista" ad acquistare sottoprezzo per legge di mercato un rudere, farci un bed and breakfast di lusso ed affittare le camere a prezzi assurdi, sempre per legge di mercato? se questo è un imprenditore turistico state freschi.
Per legge di mercato...  la legge o norma legale deve essere, improrogabilmente, la formalizzazione di una norma sociale, cioè universalmente condivisa, il mercato ti dice quanto vale casa tua? siamo messi bene.

Si chiamano No Luoghi, quei posti dove la specificità non esiste potresti essere a Djerba o Tunguska che non fa differenza, la Sardegna diventerà questo, un enorme villaggio vacanze

Finche va, finche il mercato mi dice che va bene investire in Sardegna ok, quando mi dirà che conviene investire a Capo Verde, vendo e ricomincio da capo. 

Si ma non vale mica per tutti.
Guadagnare soldi piace a tutti, ma c'è chi guadagna investendo e chi lavorando, quasi si direbbe che chi lavora crea un esternalità positiva per chi guadagna investendo e a tempo stesso, i prezzi turistici diminuisco il potere d'acquisto dei residenti lavoratori. Senza contare il danno del sommerso che privando il pubblico di risorse limita la fruizione di servizi al cittadino.

Prima pensavo di essere un estremista a dire che gli agenti turistici impoverissero e depredavano il territorio, oggi mi reputo un moderato di questa teoria.

Il turismo deve diventare volano dell'economia sarda, ma a misura dei sardi, fuori il modello di capitalismo-sregolato alla Soros, dentro un modello di giustizia sociale partecipato, integrato e condiviso.

martedì 17 maggio 2011

Capitolo Uno . Coltiverò l'ortica.

La Sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza.


Barrali ha scelto.
Abbiamo perso.
Non saremo noi al timone di questa galera infame, per citare il testo de il Galeone.
Mi son trovato bene a lavorare col mio gruppo, anche se ogni tanto cambiava perché qualcuno si ritirava, pressioni? non lo so, fatto sta che saremmo stati in quattordici ma alla fine eravamo dieci.
Ho fatto del mio meglio? non so neanche questo, ma non essendo un autoctono 24 voti non mi sembrano male.
Ho braccia larghe io, abbraccio tutti.
Ho lavorato al programma, ad un punto triste visto che l'occupazione in agricoltura in Sardegna è del 10% ed è in calo, con una produttività pro-capite del 22% inferiore alla media Europea.
Siamo fuori dalle strutture che ci garantiscono i fondi strutturali allo sviluppo rurale, lo sanno bene nuovi-vecchi amministratori, nei prossimi 5 anni non vedrete "fattorie didattiche" o "mercatini di filiera corta" o "strutture per il turismo equestre", ma a chi frega? non è meglio un co.co.co in un call center? o due settimane in nero in un piccola impresa edile o magari all'edilwood?
Ma certo che è meglio, per chi fa politica soprattutto un ottimo bacino elettorale, vai di cantieri comunali.
Ma non abbiamo perso per questo.
Il motivo è che Barrali è vecchio, ai vecchi non piace cambiare, hanno un unico obiettivo finale, nessuna tappa intermedia.
La popolazione attiva va dai 15 ai 64 anni, in Sardegna se prendiamo gli abitanti tra i 55 e i 64 anni abbiamo il  49,3% di pensionati, dove vogliamo andare con questi? in gita forse.
Il più grosso cambiamento è il sindaco stesso.
Fa paura vedere una persona che si è fatta da se, una persona riuscita, che non deve niente a nessuno, arrivata per merito, un imprenditore, una Donna.
La Germania ha un leader donna, cosa c'è più diverso della Germania se non Barrali?
L'invidia rode il culo.
Anche a me che non ho vinto dici? ma chi non ti ama non ti merita.
No, seriamente, è tutto alla mano, il paese è indietro di cinquanta anni rispetto alla politica e ai partiti, perché parlano ancora in termini di comunisti e democrazia cristiana, a tratti fuorviata dal Psd'z.
Si vota in base ad un sistema paternalistico-clientelare.
Teorie sulla rappresentanza parlano chiaro, i voti vengono dati ad un candidato che ti rappresenta, oppure vengono dati ad un candidato che rappresenta un simbolo, allora tutto torna, Barrali non si sente rappresentata da una Donna che lavora, Barrali si sente rappresentata dall'amicone che ogni tanto spara una frase in dialetto.
Barrali non può essere rappresentata da Ingegneri, Medici o Dottori in Scienze Politiche.
Barrali è licenza media presa anche con sforzo, Barrali è calma piatta mentre tutto fuori brucia,
Barrali si è spenta nel sorriso di quei ragazzi che erano in piazza anche quando pioveva d'inverno,
quei ragazzi che glielo avrebbero indicato il "posto dove fare graffiti", se solo ci avessero ascoltato.
Ed ora? coltiverò l'ortica, perché io posso, visto che io c'ero in quel vano tentativo di cambiare le cose, nessuno può dirmi che sto sempre a lamentarmi senza fare nulla, io ho provato, ed ora coltiverò l'ortica, solo per il gusto di sentire l'eco della mia voce cadere nel profondo vuoto cefalo della gerontocrazia barralense.