sabato 14 gennaio 2012

"Sono appena tornato"…

questa volta gli appena tornati dalla Costa Crociere hanno ragione di essere fuori di testa. Soccorsi in ritardo da un personale non addestrato, questa è la sintesi.
7 fischi brevi e uno lungo è il segnale di abbandono della nave, ma non tutti lo sanno specie se nessuno te l'ha detto. Una voce che dice di parlare a nome del comandante (comandante che a mezzanotte è già al sicuro, altro che ultimo ad abbandonare la nave) dice di stare tranquilli perché si tratta solo di un'avaria ad un generatore, mentre la nave continua ad inclinarsi. Alle 19 la Concordia esce dal porto di Civitavecchia e inizia a beccheggiare che neanche la Tirrenia Arborea a mare forza 6, alle 21 si sente la chiglia strisciare a terra e poi il blackout. Inizia l'operazione "menti e tranquillizza".  Libero oggi titola "una manovra da bulli fa strage in crociera" non so quanto si avvicina alla verità, ma di certo la scusa dello scoglio non segnalato usata dal comandante non regge, perché per la Concordia non era una rotta nuova e neanche per il comandante. Ma poi avete mai sentito parlare di "scogli non segnalati"? Un pò di confusione con i relitti e i corpi morti. Patetico per una nave di 115 tonnellate finire su uno scoglio che si eviterebbe con un ecoscandaglio da 300€.
40 minuti senza dare il mayday con un'unica preoccupazione, quella di portare la nave in secca, ma quali complimenti per la manovra? Mettere la nave in rada ha solo creato la vana speranza di poter saltare giù dalla nave e raggiungere la  terra ferma a nuoto, qualcuno c'è anche riuscito ma ha rischiato l'ipotermia nell'acqua a 14°. 4000 persone nelle mani di bangalesi sottopagati e mal formati, mentre i pochi marinai italiani si preoccupavano di altro, come i due che per primi son saliti nel pullman che dal porto di Santo Stefano portava i superstiti all'Hilton di Fiumicino. Avevano una certa fretta, si quella di portare al sicuro i quattro borsoni del casinò. Il problema alla fine gira tutto intorno ai soldi, il senatore Massidda ha manifestato preoccupazioni sulla futura presenza degli scali della Costa a Cagliari, visto l'impatto economico che le crociere hanno sulla città e sull'hinterland, io invece vieterei loro lo sbarco finché non  rispettano le norme di sicurezza in mare. Che poi stiamo parlando di norme elementari come le batterie dei segnalatori strobo, controllo salvagenti o degli argani delle lance di salvataggio. Una scialuppa si è calata manualmente, in un'altra non riuscivano a comunicare con chi comandava il verricello perché non c'erano le batterie della ricetrasmittente uhf. Altro che centenario del Titanic o bottiglia di champagne che non si rompe all'inaugurazione, questa non è sfiga, questa è negligenza, imperizia e come tale va punita.