martedì 28 febbraio 2012

Pirateria e tracce di eurocentrismo

Il passato colonialista italiano, anche se qualcuno in famiglia mi picchierebbe col cinto, mi è sempre sembrato più un'impresa di scoutismo che l'estensione di sovranità su popoli estranei ai confini. Basti pensare che le sue origini sono pura imprenditoria privata.
Eppure la vicenda dei marò italiani fa venir voglia di indossare pantaloni color kaki alla zuava e in testa un pith helmet. Si accende l'animo d'amor di patria, forme di nazionalismo, che visto il periodo che attraversiamo, fa ridere per quanto è fuori luogo e per quanto è becero. 

Leggo commenti tipo "se fosse stata una nave USA a quest'ora sarebbero già a casa e senza risarcimenti alle vittime", in più leggo di commilitoni che si rendono disponibili ad un'azione di forza, ed in generale persone che non sono in grado di ribaltare la situazione in un: 
«forze di sicurezza indiane imbarcate su di una petroliera uccidono  2 pescatori di Mazara del Vallo»
 In questo caso, diciamo a 22 miglia dalla costa,  cosa avrebbero scritto i giornali, e commentato i lettori?

La nave è italiana...  ma certo, anche se il 79% del suo equipaggio è indiano. Miracoli del capitalismo.

Fosse stata una petroliera di "pirati" americani sicuramente l'avrebbero fatta franca, e saremmo tutti felici, perché invidiamo la posizione di immunità degli States nel mondo, piccolo particolare per chi ammira gli yenkees e gioca a fare il cowboy, in Texas si dice: "cowards shoot first". 
Ma gli italiani-brava-gente, che comunque sparano per primi,  si son fatti infinocchiare da questi inturbantati. 
Invitati a tornare in porto tergiversano, ma è l'italianissimo armatore che ordina all'Enrica Lexie il dietrofront.


Ed ora l'India, 3° potenza economica al mondo, 4° potenza militare al mondo, è costretta a fare braccio di ferro con l'Italietta dei marò in affitto sulle petroliere. 
Se fosse successo a noi a quest'ora saremmo tutti esperti di diritto del mare e della navigazione, diritto internazionale, acque territoriali, zona contigua, zona economica esclusiva, processi di militari alla corte internazionale di giustizia dell'Aja, difesa diplomatica ecc ecc ...
ma a stò giro no. 

Tutto viene liquidato da quell'aria di superficialità tutta italiana che si immagina l'India ancora tipo romanzo di Salgari. Danno voce a soldati-per-disoccupazione che a monito di italico coraggio si vorrebbero immolare per salvare il commilitone, piccolo problema di matematica per il nostro VSP Rambo provetto: esercito italiano 180.000 unità - bharatya thalsena 3.800.000 unità, meglio non farli arrabbiare che dici?

L'italiano medio se ne frega dell'etica della reciprocità, senza sommo sbigottimento di Talete, pronto all'immunità assoluta ed incondizionata per i suoi soldati, anche se colpevoli, immemore di ciò che egli stesso visse quando impuniti furono i colpevoli della strage del Cermis.


Pirati somali nella spiaggia di Berbera, 2009.

martedì 21 febbraio 2012

Letranca Curza

E como chie so? So fizu de una tzeraca de Roma. 
E so chen'e lùmene, domo no apo, idda non tenzo. 
So chen'e etate, so chen'e afetu nen libertate. 
Presu e bia mi naro pro trint'annos.


Ed ora chi sono? Sono figlio di una sguattera di Roma.
Non ho un nome, non ho casa, non ho paese.
Non ho età, non ho ne affetti ne libertà.
Prigioniero mi chiamo per trent'anni.




Lula, Sardegna, 2012.

domenica 19 febbraio 2012

and when our cubs grow we'll show you what war is good for



Ho letto l'ennesimo racconto e per l'ennesima volta sono rimasto senza parole.
Ma lo sconcerto in me si ritira in fretta, questa volta non sono d'accordo, non è così che stanno le cose.

Parlo dell'articolo pubblicato dall'iRS qualche giorno fa: una ragazza come tante, laureata "in continente" come tante,
che ha dedicato una vita alla sua professione come tante, che è stata all'estero come tante, ora torna in Sardegna, ora vede quello che io e chi mi sta attorno vede ogni giorno. Ma lei scrive un articolo.
Benissimo.

Io, non importa chi sono io, perché l'Io che parla è quello che è comune a tutti voi. 

Io ho 3 lauree come chi ha la licenza media. 

Io sono Sardo.
Non per sangue, non per nascita, non per residenza.
Io sono Sardo per cultura, storia, lingua, identità e sentimento di appartenenza. 
Ed ora ti dico perché non sono d'accordo.

Non sono d'accordo nello specificare che il resort è di "milanesi ed altri italiani", perché è discriminatorio, gli investimenti nel turismo in Sardegna servono e se un russo decide di investire ben venga. Attenzione io odio i villaggi vacanza, sono dei non-luoghi, ma non li odio di certo meno della signorina che era disposta ad andare a lavorarci.

Non sono d'accordo con te e con chi ti considera coraggiosa, ti do tre esempi di coraggio di donne sarde: ho un amica partita quasi 10 anni fa per lavoro e gira il mondo da sola, ieri Irlanda, oggi Australia, domani chissà? , un altra che alla tua età ha due figli ed è sola nel tirarli su, la terza la conoscono tutti... è una cooperante rapita.

Non sono d'accordo quando dici che chi ti offriva lavoro ha perso il contatto con la realtà, perché questa è la realtà. Nel call center di Sky sulla SS131 è pieno di laureati: quei ragazzi hanno accettato un contratto a progetto per fare un lavoro che non gli da l'opportunità di sviluppare le loro competenze, ma se l'hanno fatto vuol dire che non avevano altra scelta.

Non sono d'accordo con te, che un altra scelta ce l'hai, che un colloquio a 26 anni ti "scomoda", che usi un curriculum vitae come un pass, che critichi un sistema non meritocratico autoreferenziandoti, 
non sono d'accordo con te che non accetti un co.co.co, per giunta attinente al tuo percorso professionale, 
per non chiuderti in un resort di lusso e sai perché? 

perché c'è chi lavora sotto il sole su impalcature senza contributi previdenziali e senza assicurazione,
perché c'è chi ha 2 lauree ma alla fine ha fatto un corso oss perché non trovava lavoro,
perché c'è chi odia le armi ma si è arruolato per non restare disoccupato,
perché c'è chi da 10 anni lavora alla Saras in cooperativa e a differenza di un co.co.co non ha contributi versati,
perché c'è chi viene assunto per 3 mesi ogni 2 anni per fregargli la 404,
perché c'è chi con una laurea si alza alle 5 per mungere le pecore che il padre gli ha lasciato insieme ai debiti,
perché c'è chi manda avanti un ufficio pubblico con un contratto da tirocinante,
perché c'è chi davvero è rimasto chiuso dentro un resort di lusso per 3 mesi a fare il servo per pagarsi gli studi!

C'è chi sceglie di lamentarsi raccontando problemi non nuovi e chi, invece, in silenzio cerca delle soluzioni.
Ma ogni tanto tocca anche a noi dire la nostra.

"and when our cubs grow we'll show you what war is good for" cantava Zack De LaRocha, stanno crescendo ma nulla cambia.

giovedì 2 febbraio 2012

I giorni della Merla

Precariato e flessibilità, due facce della stessa medaglia. 
Per sopportare il precariato devi essere flessibile, per essere flessibile devi accettare gli equilibri instabili. Tipo quando ti pagano in ritardo e tu paghi in ritardo la bolletta, Enel sii flessibile.

La calma è la virtù di Monti.
Con calma mi vuole convincere che è monotono avere un contratto a tempo indeterminato. Invece magari non è monotono dare per scontato che la cartella di equitalia va pagata. Che se non la paghi ti prendono la casa.
Mi piace questo gioco, rimettiamo tutto in discussione.
In effetti c'è solo da guadagnarci. Ad esempio tutti sappiamo che il posto pubblico è un posto sicuro, mettiamolo in discussione. All'Ersu di Cagliari  su 34 dipendenti 30 sono indagati per abbandono del posto di lavoro in orario di servizio, flessibili-vi-voglio. Perché non metterli in discussione? ho un parco dottori sterminato, vuoi provarne qualcuno?

Basta manifestazioni, ma dico Marchionne manifesta? no, lo fa e basta.
Devo prendere botte dai celerini che poi in tivù vengono santificati, ti fanno pure il film sul grande cuore del poliziotto, loro lo fanno per 1200€ al mese!...  bene, se non pagassimo le tasse lo farebbero gratis? 

Ieri hanno rifinanziato le missioni di guerra, abbiamo un esercito di 180 mila unità diviso in due missioni: i pozzi ENI a Nassyria e il comando ISAF (I Saw Americans Fighting) in Afghanistan, tutti si chiedono perché? io no, non me lo chiedo, ho usato quel tempo per studiare un modo per ottimizzare l'uso della macchina, sono arrivato a meno di un'ora alla settimana...  punti di vista della flessibilità. 

La salma è la virtù dei morti.
Sta fresco il capo del governo e tutti gli altri ultra 64enni, se pensano che io e i miei coetanei pagheremo le loro pensioni. 
Credi davvero che dopo contratti improbabili, lavoro nero, zero tutele io arrivo (forse vivo) a 50 anni e mi metto in regola per pagare la tua pensione...  e dopo 15 anni di contributi mi danno l'equivalente della pensione sociale. Ma dai?...
ma cosa insegnate alla bocconi? Fate fare una lezione a Pirotto sul patto tra generazioni, che mi sa che non vi è chiaro.
L'economia è tutta un'ipotesi,
e se per ipotesi, ma vagamente paventata, tu stai sbagliando tutto?

"...è sufficiente rilasciare la spoletta per azionare l'innesco"